Recupero cascina esistente e ristrutturazione corpi accessori ad Oggiono (LC)

bioarchitettura, coordinamento per la sicurezza, direzione lavori, progettazione, ristrutturazione

Il nuovo progetto si prefissa di risanare l’attuale situazione e di riordinare e ristrutturare l’intera area edificata prevedendo un’operazione di riordino e ammodernamento di tutto il comparto, in modo unitario, allo scopo di creare spazi adeguati alle esigenze dell’abitare.

L’intento del progetto è quello di realizzare alloggi unici nel loro genere (in riferimento al territorio comunale e sovracomunale) pensati secondo le più innovative concezioni di edifici a basso impatto energetico ed ambientale, ecoefficienti e sostenibili. Si intende realizzare, infatti, non solo edifici a bassissimo impatto energetico ma, sfruttando fonti energetiche rinnovabili, quali energia solare e geotermia, e gestione avanzata dei sistemi impiantistici, si vuole progettare seguendo i criteri della bioclimatica (che prevede lo studio del sito e lo sfruttamento del sole e dei venti come contributo attivo nel bilancio energetico interno) e della bioarchitettura, proponendo tecniche e materiali naturali, biocompatibili ed ecosostenibili.

Ulteriori elementi caratteristici che si vogliono mantenere e valorizzare sono la tipologia edilizia esistente, della quale la proprietà intende conservare lo spirito, i caratteri tipologici e la storia, quali preziosi valori di rara presenza.

Tutto questo permetterà ai residenti di godere di spazi unici nel territorio comunale quanto ad ampiezza e requisiti: edifici caratteristici della memoria storica nei quale vengono integrati, con scelte a ridotto impatto, i nuovi elementi “ipertecnologici”; area comune a verde pianeggiante e ben esposta; corte interna protetta e cortine alberate; zona benessere comune interna ad uso esclusivo dei residenti.

CONCEPT DI PROGETTO

L’incontro tra il vecchio involucro e le nuove esigenze e le nuove tecnologie a disposizione, permette da generare un oggetto singolare che è la sintesi di nuovo e storia. La volontà è di recuperare l’edificio per apportare un nuovo valore all’esistente che si aggiunge al quello preesistente.

 

LINEE GUIDA

  • Recupero degli edifici esistenti compatibilmente con lo stato di conservazione e le norme igieniche sanitarie
  • Conservazione dei caratteri tipologici degli edifici esistenti
  • Impiego di materiali compatibili con la tradizione storica
  • Giustapposizione di nuovi elementi a quelli esistenti per aumentarne il valore
  • Intervento riconoscibile ma lineare, leggero e conservatore della memoria storica dell’esistente
  • Costruzione basata su criteri di sostenibilità, bioclimatica e bioarchitettura
  • Impiego di tecnologie innovative
  • Altissimo risparmio energetico ed utilizzo di fonti rinnovabili
  • Attenzione alla progettazione degli spazi che siano funzionali e gradevoli per chi li vive
  • Commistione di porzioni comuni e spazi privati per favorire le interrelazioni sociali ma anche la privacy

 

ELEMENTI CARATTERISTICI DEL PROGETTO:

1. edificio principale (di fine 700 ma pesantemente rimaneggiato più volte nel corso degli anni)

  • Conservazione dell’edificio principale in toto ad esclusione della rimozione delle porzioni cieche dei parapetti delle logge, dei corpi scale posticci e delle relative aperture
  • Eliminazione delle superfetazioni
  • Conservazione dell’elemento principale e più caratteristico dell’edificio: la loggia. E conservazione della sua funzione originaria legata alla vita comunitaria, alla distribuzione e collegamento
  • Inserimento, nel volume della loggia, di un nuovo corpo scale e ascensore in vetro e metallo interamente rivestito con lamelle di cotto: intervento riconoscibile come volume a se stante
  • Rispetto della tipologia dei serramenti esistente ma rimozione degli elementi dissonanti posticci
  • Conservazione della funzione originaria
  • Impiego di listelli in cotto applicati con struttura metallica con sistema del tipo “facciata ventilata” per le porzioni di nuova progettazione, come scelta e filo conduttore del progetto.

2. edificio minore: stalla (unico originario)

  • Conservazione dell’edificio principale in toto ad esclusione del solaio interpiano
  • Sostituzione dei serramenti con utilizzo di serramenti ad anta unica o fissi con elementi frangisole sulle porzioni più basse
  • Chiusura porta d’accesso
  • Utilizzo del volume per funzione comune a tutto il complesso abitativo

3. ex stalla (corpo aggiunto negli anni ‘70 dopo la demolizione di due stalle speculari originarie)

La scelta progettuale è basata su una duplice intenzione:

– richiamare e salvaguardare il ritmo e la tipologia dei pieni/vuoti dell’edificio originario

– rompere la monotonia e caratterizzare l’intervento inserendo volumi semplici ma decisi che si innestano parzialmente nel volume principale nei quali individuare chiaramente le funzioni  “speciali” quali i collegamenti e le logge.

Tutto quanto è  giocato su questo binomio dissonante per vivacizzare l’intervento che risulta comunque delicato e rispettoso del contesto in cui si inserisce.

  • Sostituzione edificio esistente con conservazione delle caratteristiche tipologiche
  • Progettazione di un volume nuovo che si distingua da quello esistente ma che ne richiami le caratteristiche fondamentali
  • Edificio composto da un volume “tradizionale” ed ispirato alla memoria della ex stalla: ritmo pieni/vuoti regolare; dimensioni aperture e proporzioni come l’esistente. Materiali del tutto tradizionali.
  • Inserimento di nuovi volumi del tutto differenti ed innovativi all’interno del volume principale. Elementi lineari e semplici ma connotanti e tecnologici per ospitare i collegamenti verticali e le logge. Copertura piana e serramenti di dimensioni del tutto differenti da quelli preesistenti con sistemi di oscuramento ad ante scorrevoli che rendono le aperture completamente integrate e “mimetiche”.
  • Impiego di listelli in cotto applicati con struttura metallica con sistema del tipo “facciata ventilata” come scelta e filo conduttore del progetto.
  • Piano terra completamente aperto ma interamente schermato e caratterizzato dal disegno del ritmo delle aperture che richiama l’esistente. La scelta è dettata dall’impossibilità di utilizzare il piano terra data la presenza di vincoli idrogeologici.

La nuova Redaella prevede il recupero del corpo principale esistente (volume 01 nella tavola allegata – esistente), senza modifiche alla facciata verso strada. Vengono individuate le unità immobiliari oltre ad uno spazio comune attrezzato e viene mantenuto il loggiato a sud-ovest, nel quale si inserisce il nuovo sistema di collegamento verticale composto da  un corpo ascensore ed una rampa scale per meglio distribuire i diversi piani ed adeguare l’edificio alle norme di accessibilità per i disabili. Tale elemento, l’unico davvero innovativo, diventa anche il pretesto per dichiarare l’intervento e per tale motivo viene reso visibile chiaramente come volume a se stante e del tutto differente dal preesistente. La scelta del rivestimento, in listelli di cotto come per il nuovo volume adiacente, è stata fatta per  uniformare i volumi aggiunti e dare un segno chiaro ed uniforme dell’intervento di riqualificazione.

Anche il corpo minore affiancato a nord-ovest del corpo principale (volume 02 nella tavola allegata – esistente), adibito a stalla e fienile e l’unico rimasto davvero autentico ed identico alle origini, viene mantenuto con le stesse caratteristiche senza modifica sostanziale delle facciate (se non per la sostituzione delle aperture per adeguarle alle esigenze abitative) ricavandovi un unico ambiente a tutt’altezza, all’interno dell’area ad uso condominiale.

Per quanto riguarda, invece, il corpo laterale, ora adibito a stalla e fienile (volume 03 nella tavola allegata – esistente), ci si propone di rinnovarlo interamente, conservandone il sedime, ma ampliandolo e modificando le quote dei solai e la conformazione delle facciate per utilizzare la nuova capacità edificatoria derivante dall’art. 53 comma 10 delle N.T.A.. Questo perché l’ipotesi di collocarvi nuove residenze deve essere pensata conformemente alle normative ed ai vincoli idrogeologici imposti e realizzata in luoghi certamente salubri, rendendo con ciò impossibile l’utilizzo delle vecchie murature dell’edificio esistente, come detto adibito a stalla e fienile.

L’intero complesso, quindi, non avrà più i volumi minori accessori (tettoie, superfetazioni – volumi 12 e 13 nella tavola allegata – esistente) che saranno demoliti, ma un nuovo fabbricato residenziale, realizzato su pilotis per consentire di raggiungere la quota di 268m s.l.m. richiesta dal piano stralcio per l’assetto idrogeologico per il primo piano di pavimento finito, essendo l’attuale piano campagna a 265,8m s.l.m.. Sfruttando tale inevitabile accorgimento si propone di sfruttare l’area coperta risultante, a piano terra, come area a parcheggio di pertinenza e spazio tecnico.

I livelli, superiori, due in tutto, come richiesto dalle vigente norme tecniche del P.R.G.,  accolgono complessivamente 10 alloggi: cinque al primo piano, di 270cm d’altezza, e cinque al piano superiore, mansardato. In questo modo si ottiene un corpo di fabbrica con altezza totale comunque inferiore a quella del corpo principale esistente.

Il nuovo edificio è collocato sul sedime di quello esistente e richiama la tipologia architettonica rurale, con conformazione planivolumetrica semplice e regolare ed impiego di materiali tradizionali come laterizio, cotto, legno, intonaco. I prospetti sono semplici e regolari, scanditi dalle finestrature e caratterizzati, da un lato, dai corpi scala per la distribuzione ai diversi piani e, dall’altro, quello soleggiato, da una loggia a due livelli. A rompere la monotonia dei fronti, infatti, sono stati inseriti dei volumi regolari a parallelepipedo interamente rivestiti in cotto per ospitare elementi “estranei” alla tipologia stalla e fienile originaria: i collegamenti e le logge private.

L’idea di progetto è stata quella di conservare l’aspetto e la caratteristica tipologica dell’edificio che viene sostituito ma se ne conserva la caratteristica principale. Elemento prezioso e caratterizzante dell’architettura della stalla esistente non è infatti qualcosa di particolare o l’impiego di materiali “rari”, bensì il ritmo regolare e la ripetizione quasi ossessiva di ciascuno degli elementi che la costituiscono: le finestre a piano terra, le aperture al livello superiore, l’orditura della copertura, la posizione dei pilastri, la suddivisione degli spazi interni. Per questo la scelta progettuale è caduta proprio su una duplice intenzione:

– richiamare e salvaguardare il ritmo e la tipologia dei pieni/vuoti dell’edificio originario

– rompere la monotonia e caratterizzare l’intervento inserendo volumi semplici ma decisi che si innestano parzialmente nel volume principale nei quali individuare chiaramente le funzioni  “speciali” quali i collegamenti e le logge.

Tutto quanto è  giocato su questo binomio dissonante per vivacizzare l’intervento che risulta comunque delicato e rispettoso del contesto in cui si inserisce.

Seguendo questa logica, il volume della stecca della ex stalla viene caratterizzato da serramenti inseriti in nicchia a doppia altezza, posti a distanza regolare sulla facciata liscia e finita con intonaco naturale a base di calce additivato con pigmenti naturali coloranti senza utilizzo di vernici chimiche. La copertura è a due falde, in legno, con rivestimento in tegole.

I volumi a parallelepipedo incastrati, invece, sono interamente rivestiti con listelli in cotto. Il rivestimento è  totale, quindi opaco, sulla muratura e parziale, quindi semipermeabile, per i parapetti e gli elementi frangisole oltre che per tutta la porzione a piano terra con funzione di schermatura del piano a parcheggio. I serramenti inseriti nei volumi sono di dimensioni differenti rispetto a quelli del volume principale e caratterizzati dalla presenza di ante scorrevoli composti dallo stesso rivestimento della facciata. In questo modo, una volta chiusi, sono completamente integrati nella facciata e risultano quasi impercettibili.

Sul fronte nord i volumi ospitano i  vani scale interamente vetrati e caratterizzati dalla presenza di un piccolo pozzo di luce con una porzione verde a piano terra in corrispondenza degli ingressi; sul fronte sud, invece, i volumi ospitano le logge ad uso esclusivo delle abitazioni.

La stessa tecnologia, è stata scelta per l’attacco a terra, per schermare l’area adibita a parcheggio a piano terra. Si propone, infatti, di realizzare, lungo tutto il perimetro a piano terra, elementi frangisole composti da listelli orizzontali di cotto, del tipo illustrato nelle figure sotto. Tale accorgimento consente di avere l’intero parcheggio aperto, ma poco visibile dall’esterno. Nella stessa ottica saranno realizzate anche le porzioni apribili per l’accesso delle autovetture a livello della schermature fissa. Per richiamare però l’immagine e lo spirito del vecchio edificio viene proposto l’inserimento di un telaio delle stesse dimensioni dei vecchi serramenti rimossi in cui viene inserita una semplice griglia antintrusione molto leggera e ben distinta dal resto del rivestimento di facciata.